ZAULI, 1974. DIARIO RISERVATO DI UN VIAGGIO IN GIAPPONE
Carlo Zauli (Faenza, 1926 – 2002) è una delle grandi figure della scultura italiana del Novecento. Come per altri Maestri delle generazioni precedenti, da Martini a Fontana a Leoncillo, la sua formazione tecnica si svolge nell’ambito dell’arte ceramica, dai cui codici formali Zauli si distacca dagli anni Sessanta evolvendo verso una ricerca plastica complessa e di grande ricchezza espressiva. Alla fine degli anni Sessanta approfondisce il rapporto tra le forme primarie e l’aspetto materico attraverso una “naturalizzazione delle geometrie”. L’equilibrio, perennemente fragile, tra questi opposti è la chiave dell’interesse fortissimo del Giappone verso l’opera di Zauli. Essi ritrovano nelle opere di Zauli temi cari alla cultura giapponese come il dinamismo dei contrasti delle forme naturali e non, il fremito vitalistico della materia, l’equilibrio filosofico tra ying e yiang. Da un progetto di Monica Zauli. I testi di Bruno Corà, Marco Vallora, Monica Zauli, forniscono una lettura completa sull’opera del grande scultore.