Giocare al gioco del museo è l’esito di un incontro con Giorgio de Finis tenutosi al MARCA Museo delle Arti di Catanzaro all’interno progetto Musei [e] Pubblici. Verso una rivoluzione inclusiva dei musei come spazi relazionali, un progetto di educazione museale e museologia contemporanea che a partire dall’ambivalenza del titolo ha inteso riflettere sul concetto di fruibilità, sia nel rapporto con i diversi target di pubblico, che in relazione all’identità del museo come istituzione pubblica, quale spazio “inclusivo, partecipativo, polifonico, democratizzante», di costruzione e de-costruzione critica e «non di retorica consolatoria”».
«I brevi testi che seguono non hanno l’ambizione di contribuire alla stesura di un nuovo dizionario museologico, tanto meno del contemporaneo. Si tratta più che altro del tentativo di chiarire, a me stesso prima ancora che agli altri, il significato delle parole che uso – a volte tirandole un po’ per la giacchetta – quando parlo di musei, o meglio dei miei progetti museali, che qualcuno ha voluto ricondurre alla classe dei musei-fai-da-te. Un glossarietto di defini(s)zioni, che a rileggerle non risultano affatto tali, nel loro linguaggio fiorito, per comprendere meglio quella pratica di decostruzione e ricostruzione, fatta di abbattere paletti e piantarne di nuovi – sempre inevitabilmente provvisori e relativi – che da anni conduco giocando con la parola “museo”, che al suo interno, curiosamente, mi sembra contenga un esplicito invito a farlo.» (Giorgio de Finis)